Il mutismo selettivo nei bambini

by EducataMente

Si parla di mutismo selettivo quando un bambino, in alcune situazioni o con determinate persone, smette completamente di parlare.

Fra le varie conseguenze che l’ansia può provocare nei bambini c’è quella del mutismo selettivo. Di cosa si tratta? Come curarlo?

Cos’è il mutismo selettivo

Si parla di mutismo selettivo quando un bambino, in alcune situazioni o con determinate persone, smette completamente di parlare. Non si tratta di un disturbo dell’udito né di altre difficoltà fisiche: il mutismo selettivo ha, infatti, cause psicologiche. Il bambino può esprimersi normalmente nella maggior parte delle situazioni ma in altre, soprattutto in presenza di estranei (ma in casi rari avviene con la presenza dei genitori), non riesce a parlare.

Il mutismo selettivo può manifestarsi dai 3 anni in su e colpisce principalmente i bambini più sensibili o introversi. L’imbarazzo e l’ansia che provano davanti a certe situazioni, infatti, porta al blocco della parola. Tuttavia, solitamente questo disturbo è transitorio e sparisce nel giro di qualche anno, senza lasciare tracce patologiche. Per essere sicuri che si tratti di mutismo selettivo, è indispensabile, però, che il bambino non soffra di altri disturbi mentali o della comunicazione.

Il trattamento del mutismo selettivo

È in casa e a scuola che comincia la prima fase della terapia. Prima di tutto è indispensabile non fare pressione sul bambino affinché parli, anche perché si potrebbe avere l’esito opposto. Dobbiamo ricordare che questi bambini hanno un’emotività molto sviluppata e quindi sono più sensibili alle aspettative degli altri. Molto spesso, infatti, specie se non si è a conoscenza di questo disagio, si reagisce in maniera sbagliata, facendo pressioni o minacce.

Genitori, insegnanti e terapeuti devono lavorare all’unisono per migliorare l’autostima del bambino e per cercare di rintracciare le cause dell’ansia e quindi del mutismo. Coinvolgerlo nel gioco o nella socializzazione con altre persone è positivo, a patto di non costringere mai il bambino a farlo.

 

Fonte: http://www.guidapsicologi.it

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