Scuola o Genitori chi è responsabile dell’educazione dei Giovani?

by Masciulli Andrea

Mi piace osservare i comportamenti delle persone, soprattutto dei ragazzi. Per via del mio lavoro (docente volontario sull’uso consapevole della tecnologia) vivo a stretto contatto con i ragazzi: mi incuriosiscono.
Quest’anno ho fatto due esperienze opposte. con o primi caldi primaverili sono stato in un parco, Come vicini ho avuto quattro giovani ventenni: due maschi e due ragazza al primo anno di università. Viso pulito, fisici scolpiti, risata genuina. Chiacchieravano tra di loro, senza per questo chiudersi nel gruppo: hanno intavolato qualche discorso con gli altri vicini e con me, sempre in maniera educata. prendevano il sole, leggevano libri – saggistica –, e ascoltavano musica con gli auricolari. Frequentavano il bar e giocavano a pallavolo.

Mi hanno raccontato che la sera spesso cenano in pizzeria e qualche volta vanno in discoteca. Mi hanno raccontato di visita nei paesu vicini per visitare musei e ammirare le opere d’arte architettoniche (tematiche inerenti al loro studio evidentemente)
Una vita piena e varia, nella quale c’è posto per tutto: lo studio, il divertimento, e il socializzare con gli altri.

Indicativo della personalità e del livello culturale più dello sguardo e della gestualità ,è il tono di voce che in questi ragazzi era aperto, a tratti esuberante, ma mai maleducato o volgare.
I ragazzi ragazzi sembrano responsabili e maturi , ed è un piacere piacere vederli e frequentarli.
Non so che tipo di educazione abbiano avuto negli anni dell’adolescenza: presumibilmente famiglie normali, di operai o di impiegati, come tanti; buone scuole con docenti positivi. In ogni caso, la loro formazione risulta al momento sicuramente positiva.

Terminata questa giornata nei giorni successivi sono tornato alla quotidianità , dopo qualche settimana sono stato invitato per il week end da un’amico un nella casa che ha affitato al mare per le vancanze.
L’appartamento si trova al secondo piano di un condominio composto da 4 livelli.
la sera stessa sopra di noi, arrivano cinque giovani (3 maschi e 2 ragazze). il loro arrivo è traumatico: rumori, grida , tonfi, musica ad altissimo volume. Ci auguriamo che il fenomeno termini a breve e che i ragazzi escano in luoghi più adatti ,  ma la musica prosegue fino a mezzanotte: cinque-sei brani, sempre quelli, il mio è in profondo imbarazzo.

Gli rispondo di non preoccuparsi , sicuramente il baccano era dovuto all’euforia del primo giorno di vacanza , nei prossimi giorni i ragazzi trascorreranno fuori al mare le loro giornate, rientreranno a casa esclusivamente per riposare , nel caso diremo loro di abbassare il volume.
Putroppo Sbagliavo , I 5 giovani non escono praticamente mai , La loro vacanza è questa: dormono dalle 7 del mattino alle 14, poi urlano, trascinano mobili (?), e accendonolo lo stereo ad alto volume , poi la sera vanno in discoteca e ritorano facendo rumore alle 5 di mattina.

Decido cosi affrontarli, di chiedere almeno di abbassare il volume della musica. Dopo svariati squilli , apre uno dei ragazzi,ha lo sguardo completamente assente, non è in grado di condurre un discorso sensato. Il tono di voce è a scatti e inarticolato. Faccio comunque notare che ci sono altri inquilini, tra cui bambini e anziani e che il rumore che fanno è inadeguato e inopportuno al contesto.
In un momento di lucidità , sempre del tutto apatico , il ragazzo risponde che staranno attenti. So che non manterrà la promessa. Si vede che è “strafatto”.
la musica è un rifugio che li isola dall’esterno; il grido è l’unica modalità di comunicazione che conoscono.
Nei giorni successivi gli altri condomini protestano col padron di casa,che interviene e il fenomeno cala un po’per qualche giorno , ma poi ricomincia.
Evidentemente non sanno capire, non sanno rapportarsi al mondo.

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