“LUI MI FA DEL MALE MA IO LO AMO”

by EducataMente

“Psicologia del Benessere”. Perché è così difficile dire “basta” ad un rapporto malato?

Qualche settimana fa abbiamo festeggiato l’annuale ricorrenza dell’8 Marzo, giornata mondiale dedicata alla donna, ed è a voi Donne che oggi dedico questo articolo della mia rivista “Psicologia del Benessere”.

La nostra salute e benessere psicologico non deriva solo dalla capacità di prenderci cura di noi stessi ma purtroppo dipende molto dall’influenza positiva o negativa di chi ci è vicino, perché noi siamo degli esseri sociali e viviamo nel continuo confronto e approvazione dell’altro, soprattutto di un altro a noi caro come un amico, un familiare, un fidanzato o coniuge. Quest’ultimo, in particolare, ricopre un ruolo fondamentale nel benessere psicologico della donna: quando ci si innamora la donna si mostra nella sua forza e fragilità ed affida al proprio uomo la sua intimità fisica, emotiva e psicologica; l’identità individuale cede il posto all’identità di coppia (IO diventa NOI).

Tale importante investimento emotivo e psicologico che la donna ripone in una relazione amorosa condiziona molto il suo stato d’animo, ad es. si è arrabbiati quando si litiga con il partner, felici quando tutto sembra una favola e si dispera quando lui la lascia credendo quasi di non poter più vivere, è triste quando il marito non fa più complimenti e gioisce quando lui porta un fiore. Tutto questo è normalità se si mantiene la capacità di riconoscere che la propria identità esiste sempre e non è cancellata dall’identità del partner e se si è capaci di esprimere i propri bisogni e salvaguardare la propria felicità, dignità e vita. Quando ciò non accade e ci si annulla nell’identità dell’altro affidando a lui il proprio benessere e la propria vita, si diventa incapaci di riconoscere e reagire ad un “rapporto malato”.

Questo accade nelle donne che subiscono quotidianamente violenze fisiche e psicologiche dal proprio partner ma nonostante questo trovano elementi per difenderlo e, ancor peggio, per amarlo. E nel frattempo la violenza continua ad essere esercitata e quella ferita (trauma) psicologica diventa nella donna sempre più profonda manifestandosi in perdita di autostima, ansia, paura, autocolpevolizzazione, senso di impotenza, depressione.La donna vittima di violenza è una persona che spesso rinuncia a “lottare”, che è confusa, che ha mille dubbi ( “sarà colpa mia?”).

Alla luce di quanto evidenziato, diviene fondamentale offrire uno spazio di ascolto, di sostegno e , se necessario, un percorso psicoterapeutico volto a riconoscere il tipo di violenza e ad accompagnare la donna in un percorso di riacquisizione e rafforzamento della propria identità.

 

“E’ vero che non sei responsabile di quello che sei,

ma sei responsabile di quello che fai con ciò che sei”

J.P. Sartre

 

Dott.ssa Ivana Ciavarella – Psicologa

Rubrica “Psicologia del Benessere” del giornale “La Voce del Paese” (Noicattaro – Bari)

www.educazionegiovani.altervista.org
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