Il lutto come vissuto di perdita e di ritrovamento di Sé

by EducataMente

“Psicologia del Benessere”. Trovare un senso alla perdita per non cadere in una perdita del senso

Ci troviamo nel mese dell’anno in cui i termini di dolore e lutto risuonano ancora più forte nella mente e nel cuore di chi condivide il vissuto di una perdita importante. Qualcuno di certo penserà “questo tema non mi piace”. Un pensiero spontaneo e comprensibile se la tematica del lutto continua ad essere affrontata con disagio e imbarazzo, sebbene ognuno di noi convive o ha provato un tale vissuto. Diversamente dalla concezione comune, il lutto non è uno stato derivante solo dalla morte di una persona cara, ma esso è quella condizione psicologica che viviamo quando  perdiamo qualcosa o qualcuno di importante come la salute, il lavoro, una relazione amorosa, la lontananza di un figlio. La morte di una persona cara è di certo la perdita che determina il dolore e la sofferenza più estrema: ci si sente travolti da un misto di emozioni negative (tristezza, rabbia, colpa, vuoto), si ha la sensazione di impazzire, di fare un brutto sogno, si mettono in discussione le convinzioni religiose e il significato stesso della propria esistenza.   Tutto ciò non è patologico ma sono naturali risposte psicologiche e fisiologiche che,  attraverso il processo di elaborazione del lutto, si vanno modificando nell’arco del primo anno dall’evento, passando da una prima fase di negazione e rifiuto di quanto accaduto, ad una fase di accettazione. Quest’ultima avviene quando l’affetto e l’amore per la persona in presenza si trasforma in affetto e amore per la persona in assenza. Tale processo di elaborazione del lutto è reso possibile solo se le negative emozioni  vengono vissute in modo adeguato e non represse e inibite poiché, in quest’ultimo caso, si andrebbe incontro all’insorgenza di problematiche fisiche e psicologiche rilevanti. Per tutto ciò, di fondamentale importanza è il sostegno familiare e sociale che permette alla persona in lutto di non sentirsi sola e trovare quella forza che in sé sente mancare. Se tale rete di supporto è assente o risulta non essere sufficiente e se lo stato di malessere persiste a lungo tempo incidendo significativamente nella nostra vita quotidiana, sarà necessario rivolgersi ad uno specialista. Attraverso un lungo lavoro psicologico, il professionista sostiene la persona nell’attraversare tutte le dolorose fasi della perdita,  conduce il paziente a valorizzare quelle risorse personali che si credono perdute e prendere consapevolezza del disagio, interiorizzare “l’oggetto” perduto al fine di ritrovare un nuovo senso di sé. La capacità di elaborare il lutto rappresenta quindi una delle competenze basilari per la costruzione del proprio benessere psicologico.

“La nuova pianta nasce dalla morte del seme”

 

A cura della dott.ssa IVANA CAIAVRELLA – Psicologa

Rubrica “Psicologia del Benessere” del giornale “La Voce del Paese” (Noicattaro – Bari)

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