Fidget Spinner, che in italiano significa “scatto rotantelo”, è il nuovo gioco che, dai paesi anglosassoni ha subito spopolato in Italia, in particolare tra bambini e ragazzi i quali lo portano con sé tutto il giorno, anche a scuola.
È un oggetto di piccole dimensioni costituito da tre braccia, ai cui estremi si agganciano dei dischetti (luminosi o non), e che con un piccolo colpo ruota su sé stesso… il ragazzo può fermarlo o aspettare che si fermi. È da loro considerato lo yo-yo del nuovo millennio ma per gli insegnanti è l’ennesima distrazione allo studio e alle lezioni scolastiche a cui gli studenti non riescono a fare a meno.
Già da qualche settimana leggevo diversi articoli e commenti su questo fidget spinner ma pensavo “sarà una delle tante mode del momento e di breve durata” … Finchè accade che, mentre svolgevo un colloquio con un bambino di 8 anni, all’improvviso lui esce dalla tasca questo aggeggio, lo monta e inizia a giocarci mostrandomi il suo utilizzo. Questo mi ha portato a riflettere su quanto realmente questo gioco porta il bambino/ragazzo a spostare la sua attenzione da qualcosa che non gli interessa o che non vuole affrontare, ascoltare e parlare. Se questo è accaduto in un contesto in cui al centro dell’attenzione c’era solo il bambino, posso immaginare cosa accade in una classe, magari durante la lezione di una materia a cui si è poco interessati.
Quali sono i suoi effetti ?
Si mormorano diverse opinioni a riguardo: alcuni ragazzi lo considerano un gioco senza una reale funzione, un passatempo divertente che ormai hanno tutti e quindi “ce l’ho anch’io”, altri invece considerano il fidget spinner un antistress o addirittura un utile strumento per quei bambini/ragazzi con difficoltà di concentrazione e attenzione, difficoltà degli impulsi e iperattività, un concetto questo che non trova alcuna conferma scientifica.
Contrarie infatti all’opinione di utilità del gioco sono gli insegnanti di scuole britanniche e statunitense, i quali ritengono che il fidget spinner produca effetti contrari, distraendo la classe e creando rumore e trambusto, pertanto i paesi anglosassoni ne vietano l’utilizzo in molte scuole. Anche altri Paesi, dove questo oggetto si è diffuso a macchia d’olio, sembrano concordare con questa tesi, perché la preoccupazione maggiore è che possa essere un’ulteriore fonte di distrazione in grado di incidere negativamente sullo studio e sul rendimento scolastico. Sicuramente è un oggetto che sta creando molta distrazione, anche nelle classi e soprattutto sta favorendo un uso compulsivo ed eccessivo.
Perché questo succede?
- In questa delicata fase di crescita l’EFFETTO CONTAGIO gioca un ruolo fondamentale, ossia la spinta che porta a dire “lo fanno gli altri, non posso non farlo io”. Anzi, se ci si tira indietro si diventa “sfigati”, si viene considerati diversi e si rischia di essere poi isolati ed emarginati dal gruppo. Bisogna prestare molta attenzione, perché in questa fase delicata, si è tendenzialmente alla continua ricerca di conferme sociali e social, di punti di riferimento, di nuovi modelli con cui confrontarsi, rischiando di mettere in atto azioni senza prima pensare e senza riflettere su quello che si fa, come dimostrano le innumerevoli challenge o sfide social che si lanciano di continuo gli adolescenti. Il bisogno di omologazione dei ragazzi quindi si accompagna spesso alla paura di sentirsi rifiutati o giudicati male dal resto dei coetanei.
- Inoltre, gli adolescenti di oggi sono bombardati sui social network da una miriade di input che possono condizionare notevolmente a livello psicologico i più giovani.Si fanno invadere totalmente da ciò che guardano nella rete, sono vulnerabili e in tempi rapidissimi le tendenze e le mode prendono piede tra di loro senza nemmeno sapere il perché.
- L’altro aspetto su cui si dovrebbe riflettere è legato al fatto che gli adolescenti si lamentano di essere stressati, ansiosi, pressati e compressi. Sono sovraccarichi a detta loro e devono scaricare. Non cercano di affrontare il problema in altro modo, di cercare di sforzarsi e di cambiare atteggiamento nei confronti delle cose. Ma quanto sono tesi e stressati questi ragazzi, quanto hanno realmente bisogno di un accessorio come lo spinner? Sono appesantiti da tutto e questo li rende più affaticati.
Dott.ssa Ivana Ciavarella – Psicologa
www.educazionegiovani.altervista.org
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