Educazione e mediocrità?

by Masciulli Andrea

Educare i giovani ed i ragazzi non è mai stata una cosa semplice, non lo era ieri ne tantomeno oggi.

IERI vs OGGI

Ieri la famiglia, la scuola e la chiesa avevano un ruolo fondamentale nell’educazione. Ieri non esistevano tutte le distrazioni di oggi, ieri c’erano regole che venivano rispettate da tutti , eppure anche ieri, educare i giovani era un’impresa veramente complessa , bastava sbagliare una parola per rischiare di buttare via settimane di lavoro.sicuramente , Il negativo esisteva  anche ieri, anche se meno noto o diffuso di oggi.

Oggi è ancora più difficile: la scuola non è in grado , salvo casi eccezionali, di fornire la formazione didattica, sociale e morale che dovrebbe. La chiesa viene ormai esclusa e non riesce a fare proposte che possano essere accettate dai giovani. La famiglia, in molti casi, non esiste più: genitori separati, i figli un po’ da uno ed un po’ dall’altro , molto spesso, senza una guida ben precisa se non addirittura in contrasto.

GLI STRUMENTI
Oggi i giovani hanno a disposizione vari strumenti che, se usati con consapevolezza possono essere positivi , viceversa possono diventare un pericolo immenso.
Questi mezzi non fanno incontrare, non fanno conoscere; gli amici che abbiamo nei social il più delle volte non si conoscono; spesso si creano eventi soltanto per divertirsi.
Fb è divenuto uno strumento utilizzato per offendersi in maniera maggiore ed a creare un gruppo da una parte e l’altro che incita alla violenza , senza nessun “amico” che intervenga per riportare alla ragione.
Perchè avvengono queste cose? Forse la causa è la noia ed allora si cerca qualcosa di “strano”? Può anche darsi, ma personalmente ritengo che il problema principale sia la mancanza di una vera educazione.
Se giriamo per le strade di molte città , possiamo notare decine di ragazzi e ragazze, ( 12-13-14 anni) che fumano, che bevono, che compiono gesti non proprio civili.
credo innanzitutto che si debbano formare meglio i nostri ragazzi e giovani; non credo che in loro ci sia voglia di violenza, ma che ci sia anche tanta voglia di fare. Educhiamoli, invece che a perder tempo a fare del volontariato; aiutiamoli a trovare e scoprire i valori che hanno dentro , il valore della stessa loro vita. Aiutiamoli a crescere secondo l’età. E’ sicuramente vero che tante volte “non si tengono”, ma i genitori devono imparare a saper dire anche qualche no, senza imposizioni, ma spiegandolo con pazienza.

C’è la necessità che in famiglia si dialoghi, ci si confronti, ci si scontri anche, ma che insieme si costruisca. C’è bisogno di una chiesa che ritorni ad educare, non attendendo chi viene, ma andando tra la gente ad offrire.

C’è bisogno di una società che non consideri il giovane come ” un peso”, ma lo consideri un investimento per il futuro, e pertanto investa sui di loro.

c’è sicuramente bisogno che ciascuno di noi dismetta le armi delle “piccole violenze reciproche quotidiane” e indossi le armi dell’amore e del rispetto.
Parole banali le mie? Non lo so, sicuramente qualcuno le troverà cosi, ma ho soltanto cercato di mettere me stesso , dinanzi al problema: Non ho soluzioni pronte e sicure, poichè per ciascuno ne occorrerebbe una personale, ma certamente la volotà e la disponibilità ad affrontare il problema e forse tutti insieme, potremmo anche trovare qualche spiraglio di soluzione.

Ragazzi la vita è una cosa bella e putroppo breve: Non la gettate via!

 

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